La Convivenza, regole e tutele della vita insieme
Le convivenze, si sa, sono in forte aumento in Italia. Molti tentativi sono stati fatti per disciplinarne gli aspetti pratici ma, anche se qua e là la convivenza ha assunto una rilevanza (per esempio, in caso di affidamento condiviso dei figli quando il rapporto affettivo si interrompe o in caso di risarcimento del danno di fronte a un illecito che ha determinato la morte del convivente), non esiste una disciplina organica che regoli rapporti personali e familiari, rapporti patrimoniali e diritti successori.
Cosa succede, dunque, degli acquisti fatti in comune durante il rapporto sentimentale? E di quelli fatti, invece, singolarmente? Nonostante l’aumento delle unioni la confusione è ancora parecchia.
Per questo il Consiglio nazionale del notariato e 11 associazioni dei consumatori hanno preparato una guida – titolo “La Convivenza, regole e tutele della vita insieme” – ricca di schemi che mettono a confronto in modo semplice ciò che accade nel matrimonio e ciò che accade nella convivenza, in modo da metterne in risalto le differenti e le possibili soluzioni là dove non esiste una regolamentazione. Le associazioni dei consumatori che hanno aderito sono Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori. La guida, gratuita e scaricabile dai siti dei 12 proponenti, è stata presentata il 7 marzo.
“Notai e associazioni dei consumatori hanno messo a punto insieme questa guida perché entrambi sensibili alle esigenze della società che si evolve – dice Albino Farina, consigliere nazionale del Notariato, responsabile dei rapporti con le associazioni dei consumatori – il fenomeno della convivenza è in forte crescita a fronte di un vuoto normativo per cui è assolutamente necessario trovare strumenti –affidati alla autonomia contrattuale delle parti – che consentano la regolamentazione degli interessi e dei beni comuni durante la convivenza, anche al fine di evitare situazioni di litigiosità nel caso quest’ultima cessi. Questa guida, come le altre, vuole offrire un orientamento ai cittadini perché una convivenza informata equivale ad una convivenza tutelata. Nell’ambito dei molteplici strumenti individuati per tutelare i più delicati tra gli aspetti patrimoniali della vita insieme (come l’acquisto della casa, le spese di mantenimento dei figli e la pianificazione successoria), una particolare attenzione viene dedicata ai contratti di convivenza per il loro valore di accordo programmatico”.
Ecco alcuni nodi:
– L’unico documento che attesta legalmente la convivenza è il certificato di stato di famiglia che deve essere richiesto all’ufficio anagrafe del comune di residenza. Questa certificazione, però, non sempre è stata ritenuta di per sé sufficiente ai fini del riconoscimento di uno specifico diritto.
– L’iscrizione ai registri delle unioni civili, presenti in molti Comuni, non attribuisce ai conviventi diritti specifici. Può, però, essere utile a dimostrare lo status di convivente
– Non esiste la comunione legale per i conviventi. La giurisprudenza lo ha ribadito più volte.
– In caso di fine della convivenza non c’è diritto/dovere al mantenimento dell’altro coniuge
– I figli nati da genitori non sposati sono stati equiparati completamente ai figli nati da coppia sposata
– Non esiste un diritto successorio per i conviventi. Si può agire solo nell’ambito della cosiddetta “quota disponibile” dell’eredità, di cui bisogna disporre attraverso il testamento
– Il contratto di convivenza permette di disciplinare alcuni aspetti della convivenza, pur nei limiti della legge (per esempio, in caso di eredità)
Link articolo originale La ventisettesima Ora